Un giorno mia figlia è partita…

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Un giorno mia figlia Valentina è partita, precisamente il 21 agosto del 2010. È partita per questo viaggio non deciso da lei ma da qualcuno che ha deciso per lei, perché mia figlia Valentina non sarebbe mai partita cosi all’improvviso, lei amava troppo questa casa e la sua famiglia, e mai avrebbe lasciato sua madre: io e lei siamo troppo legate. Valentina oltre ad essere mia figlia, è la mia migliore amica e, ancor di più, una sorella, quella sorella che avevo sempre desiderato avere e da quando Valentina è cresciuta ed è diventata donna io tutto questo l’ho trovato in lei, perché lei è tutta la mia vita. Abbiamo un rapporto bellissimo, forse sarò presuntuosa ma credo che non tutte le mamme abbiano questo feeling con la propria figlia. Tra le persone c’è tanta ipocrisia e falsità e quello che può darti un figlio non te lo darà mai nessuno. Valentina è una ragazza dolcissima, sa farsi voler bene da tutti, disponibile e affettuosa, sempre pronta ad aiutare e dare consigli. Sì è vero che anche lei ha i suoi momenti come si suol dire un po’ cosi, anche io e lei ogni tanto litighiamo, ma adesso che è andata via mi mancano anche i nostri bisticci, che poi duravano cosi poco, perché lei, Valentina, non sa proprio tenere il broncio.

Che Valentina un giorno mi avrebbe lasciata non me lo sarei mai aspettata, da lei proprio no, anche perché non c’erano proprio i presupposti per poter pensare che un giorno sarebbe andata via, io la supplicavo e le dicevo: sii forte, resisti, rimani con noi. Ma niente, niente da fare, è partita. Io senza di lei mi sento persa, lei era l’anello di congiunzione di questa famiglia. Quanto adorava i fratelli! Voleva loro un bene dell’anima, e tutt’ora ancora gliene vuole. Eppure è partita. Non riesco a fare più le stesse cose che facevo prima, purtroppo senza Valentina la mia vita è cambiata. Io e lei stavamo sempre insieme; anche le sue amiche una volta mi dissero che il rapporto che ho con mia figlia loro non lo hanno con le loro madri. Un paio di giorni prima che Valentina andasse via io le avevo detto: Vale meno male che ho te! Eppure chi me l’ha portata via se ne è altamente infischiato. Io tutti i giorni le dico: Valentina torna ti prego, torna perché io senza te mi sento persa! Ma niente, le mie preghiere non servono, non la lasciano ritornare. Tutte le mattine quando mi alzo penso “Valentina mi avrà fatto una sorpresa, forse è tornata”, spalanco la sua camera, ma niente, il letto è sempre intatto, quindi mi tocca affrontare di nuovo la giornata senza lei. Mi dispero e piango, e qualcuno mi dice che non devo fare cosi, perché lei mi vede e la faccio star male, ma senza lei non ce la faccio, mi manca da morire. E poi mi dicono ancora che i figli non sono di nostra proprietà, viene il giorno in cui ci lasciano, anche loro si formeranno una famiglia; sono d’accordo, ma non è stato una scelta di Valentina quella di andare via adesso, è stata costretta, lo avrebbe deciso lei quando sarebbe stato il momento giusto, anche se egoisticamente io l’avrei voluta sempre con me.

Ogni tanto Vale viene a trovarmi, e una volta le ho anche domandato il perché di questa partenza; però non ricordo, oppure non ho capito cosa mi abbia risposto, e di questo non ne abbiamo più parlato. L’ultima conversazione che abbiamo avuto risale, lo ricordo benissimo, a luglio dell’anno scorso, io come l’ho vista l’ho abbracciata e le ho chiesto: Valentina come stai? E lei: bene! Ed io di nuovo: come stai? E lei: bene! Anzi di più! Ed io ancora: ma dove stai? Ma lei non mi mi ha risposto ed io ho insisto: dove stai Vale? E lei mi ha detto: mamma, poi lo dirò ad Antonio! (Suo fratello). Ma tutt’oggi ad Antonio ancora non glielo ha detto. Ultimamente è venuta a trovarmi due volte, ma è stato un attimo, ci siamo abbracciate ed è andata via. Tutti i giorni io parlo a lei e le dico: Valentina io  non ce la faccio senza di te cosa devo fare? A questo punto sono io che devo venire da te! Dovrei lasciare mio marito e gli altri due figli, ma Valentina non sarebbe contenta di questa mia scelta. A questo punto sono costretta ad andare avanti cosi. A parlare tutti i giorni ad una foto impressa su una lapide, perché purtroppo è cosi, la mia dolce e cara Valentina è partita per questo viaggio e non ci sarà mai un ritorno, devo solo sperare di raggiungerla un giorno nell’aldilà.

Ti voglio un bene dell’anima figlia mia adorata, sei sei sempre tutti i giorni nei miei pensieri e dentro il mio cuore, e lì rimarrai per sempre. Se tutte le persone capissero cosa sono le cose più importanti su questo mondo marcio, ci comporteremmo diversamente.

Sarà brutto dirlo, un giorno usciamo di casa e non possiamo sapere se faremo ritorno.

2 thoughts on “Un giorno mia figlia è partita…

  1. Madre, egoisticamente ti dico che se non troverai un modo per arginare la piena di questo torrente di lacrime e dolore (giusto quel poco per evitarne lo straripamento), travolgerai e trascinerai inevitabilmente via le catene più resistenti della nostra famiglia, che ancora riescono a mantenere l’unione.
    Il tuo sacrosanto dolore è la mia (la nostra) più atroce sofferenza. E se vogliamo riuscire nell’arduo e tragico gioco della sopravvivenza, dobbiamo cercare di stringere il più possibile quella valvola del cuore, che ne regola la fuoriuscita di irrefrenabili e insopportabili emozioni.
    Ti voglio bene e mi manchi.

    Antonio

    Ps: salutami papà, mi manca tanto anche lui.

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